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COMFORT FOOD


In mezzo a una Pandemia.

Con le incertezze sul futuro.

Tra il lavoro smart, che spesso di smart ha solo il nome.

La didattica a distanza.

Tirati dalle preoccupazioni per la salute e quelle economiche.

Sommersi da decreti, disposizioni, regole e opinioni.

Tra le notizie che dicono tutto e il suo contrario.

Riesci a immaginare un momento migliore per ricorrere al Comfort Food?


Per noi italiani l’alimentazione è uno dei pilastri centrali attorno a cui facciamo girare socialità e ritmi. È qualcosa che ci lega con il passato, da cui traiamo origini e che ci tramandiamo di generazione in generazione.

Da marzo, mangiare ha assunto ancora nuovi ruoli.

Abbiamo cominciato a usare il cibo per coccolarci nei momenti più duri, dare una cadenza alle nostre giornate non più scandite dai soliti tempi, restituirci il senso di “saper fare” mettendo le mani in pasta, ottenere un po' di quel controllo che sentiamo di aver perso, dare conforto a chi della famiglia si sente emotivamente più debole, occupare giornate che a tratti paiono essersi dilatate.


E quasi mai abbiamo mangiato per una fame che fosse diversa da quella emotiva.

TI RACCONTO COSA ACCADE IN QUEI MOMENTI

Lo stress agevola la nascita di emozioni difficili da gestire. Quando ne provi una si può innescare una risposta che sia specifica ed efficace attingendo alle nostre competenze oppure una di tipo reattivo. È in quel secondo caso che ricerchiamo, fuori da noi e quindi all’esterno delle nostre capacità, qualcosa che possa darci un sollievo immediato.

Il cibo si adatta benissimo a questa spinta alla soddisfazione ed effettivamente ci restituisce una sensazione di benessere e piacere…che però è passeggera!

Questo perché immediatamente dopo subentrano i pensieri non funzionali legati al giudizio su noi stessi, su ciò che dovremmo mangiare, su quale aspetto dovremmo avere e quindi il senso di colpa. È facile intuire che da questi sentimenti possano nascere frustrazione e ulteriore stress.

E da lì, se non si fa qualcosa di differente che disinneschi l’automatismo, si ricomincia da capo in un faticoso loop.

COSA PUO FARE LA MINDFUL EATING?

L’alimentazione consapevole, che trae le sue origini dalla Mindfulness di cui è pratica informale, ti mostra come riuscire a non agire immediatamente quando senti questo impulso. Come? Ti insegna a frapporre, tra l’insorgere dell’emozione e l’azione, un momento di riflessione interna, di osservazione di ciò che ti sta accadendo e di quello che ti sta dicendo il corpo.

Inoltre agevola la sospensione del giudizio per poter semplicemente osservare i meccanismi che ti attivano, liberandoti dalle spinte a “dover essere e fare”.

E IN PRATICA?

Hai un occhio sul computer per una call di lavoro e con l’altro guardi se effettivamente tuo figlio stia seguendo la lezione online. Il cane vuole uscire, il gatto giocare. E nel frattempo forse pensi a quella polvere che andrebbe decisamente tolta dai mobili. Sei concentrato su tutto tranne che sui tuoi bisogni. Su ogni momento tranne l’adesso.

A quel punto, forse vorresti alzarti, chiuderti in cucina e mangiare, a vagonate, esattamente quella cosa che ti eri ripromesso di non guardare nemmeno.

Okay.

C’è un rapido esercizio che puoi provare


Chiudi gli occhi, assumi una posizione comoda.

Fai 5 respiri profondi, col diaframma.

Fai una veloce scansione del tuo corpo: le sensazioni che arrivano dalla testa, collo, braccia, addome, cosce, gambe, piedi.

Se un pensiero ti porta altrove, senza giudicarti semplicemente prendine atto e, come fosse un pop up sul computer, riducilo a una icona.

Ripeti la sequenza dalla testa ai piedi e, per ogni area del corpo, fai un respiro profondo.

Ancora una volta, riporta l’attenzione alle aree del tuo corpo e questa volta ripeti nella tua mente “lascio andare la tensione da…”

Fai altri 5 respiri profondi

A ogni espirazione ripetiti “lascio andare la tensione dal corpo”.

Riprendi contatto con la stanza, col tuo bisogno.

Senti ancora la stessa urgenza?

Attraverso il percorso di Mindful Eating puoi imparare a riconoscere i segnali del tuo corpo e delle tue emozioni e a prendertene cura.

È un cammino il cui primo passo è la consapevolezza del proprio rapporto col cibo.

Ti interessa? Contattami!


Puoi anche approfondire guardando questo video

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